Favola dell’era mesozoica
C’era una volta un catino di ferro battuto smaltato che sembrava un’arca di Noè, perché era pieno di insetti e virus e microbi e coleotteri e qualche aeroplano. Aveva voglia di essere un vero catino, il catino del re Venceslao, che aveva fama di essere un re usurpatore. Siccome il catino ambiva al posto di ciambellano, prese la decisione di seguire il suo re nelle cacce e scorrerie dal castello al paese, fino al confine col regno del re Clodoveo Ammirevole.
Ammirevole perché aveva combattuto contro gli alleati del re Venceslao e li aveva vinti.
Dunque, il catino decise di andare al castello del re Venceslao e si presentò davanti al portone:
- Olè, son mi, son chì (qui) che aspeto l’arivo del re.
- Embè?
- Olè, son mi, son chì (qui) che aspeto l’arivo del re.
- Embè?
- Olè, son mi, son chì (qui) che aspeto l’arivo del re.
E così fino a sera. Alla sera il re Venceslao uscì dal castello per fare un giretto serale e vedere se tutto andava bene e sentì:
- Olè, son mi,.......
E chiese:
- Chi l’è?
- Mbò!
- Apritegli.
E gli aprirono e il catino si disfece in riverenze, ossequi, salamelecchi, leccatine di piedi, strabuzzava gli occhi per far vedere che era stravolto dall’ammirazione e gli disse:
- Maestà, è tempo di dare una svolta alla storia. Fin qui l’uomo si lavava nel fiume, nel lago, nel torrente. Che cosa ne è delle belle maniere, di quando anche un re si lavava nel suo catino portato da 3 servitori e 1 lacchè?
- E a me che me ne importa? Io voglio fare un giretto attorno al castello. Fammi passare.
E il catino, davanti a tanto disprezzo, si spezzò e andò a finire nel fossato. Allora, dal più profondo del fossato uscì una voce che disse con fare truculento:
- Ma cosa avete creduto, che questa sia la Geenna?
E tutti a domandarsi che cosa era la Geenna. E andarono a leggere nella Bibbia e videro: “Luogo nel quale si bruciavano i rifiuti non lontano da Gerusalemme”. Un pò come si fa adesso che i rifiuti si riciclano, si bruciano, si fanno sparire nel mare e poi le onde li riportano puntualmente a galla, ma a molti km. di distanza e così, nelle baie deserte di Ibiza, si arriva con la barca e c’è una comoda scelta di sandali di gomma, generalmente spaiati; recipienti di ammorbidente “più morbido impossibile”; tavole da surf, qualche pallina di plastica, bottiglie di aranciata, acqua minerale, gazzosa, varechina. Cioè, non più la Geenna, ma tutto all’aria aperta.
E così il fossato, dopo questa disquisizione biblica, dette a tutti da pensare, e il re Venceslao pensò:
- Se fabbrico un catino tanto grande da starci dentro tutto?
E andò dal fabbro che gli spiegò che c’era carestia di ferro, con tutte quelle guerre e le armature e lance e scudi e gualdrappe, ma il re era il re, e il re Venceslao era l’unico re di quel regno e bisognava ubbidire. E la vasca, grande, robusta, di ferro (non ancora smaltato), fu portata nel salone del castello e divenne motivo di burla per tutti.
- A Vencesla’, ti fai il bagno con la corazza o senza?
- A Vencesla’, mettici pure il cavallo.
- A Vencesla’, ......
Così che il re Venceslao, che aveva un’enorme paura dell’opinione degli altri, la adibì ad abbeveratoio pubblico e da lì l’usanza di costruire una fontana nel centro di ogni paese. E da lì l’usanza si diffuse in tutta l’Europa e poi, per ultimo, in Cina.
E questo è l’inizio dell’era meso-zoica, età di mezzo, tra l’Alto e il Basso Medioevo, quando nei paesi si cominciò a costruire una fontana nel centro del paese: nel mezzo: meso (dal greco), zoico: dove vivono (dal greco: zoo: vita).
E da allora l’idea della vasca ha fatto fortuna e oggi c’è il bagno completo e a volte c’è lo Jacuzzi. Ma questa è un’altra storia.
È mezzanotte, ora di dormire. Chiudi gli occhietti e va a dormire. È già tardi. A domani.