lunes, 1 de agosto de 2011

favola del bene supremo


Favola del bene supremo

In un tempo lontano come la Fossa delle Marianne, (inaccessibile dunque all’uomo) esisteva qui sulla Terra un uomo venuto dall’Est, che predicava parole e aveva dentro di sé una fiamma che ardeva e ardeva e ardeva e nulla bruciava. Ardeva per se (latino) e aveva una forza che non si può dire e dentro aveva uno scrigno fatto d’oro e d’argento e aveva il possesso, del bene e del male? No. Solo del bene, e seminò qui sulla Terra parole di bene e crebbero. E furono vigorose e coprirono tutta la Terra. E la pianta del bene fruttificava e fioriva ed aveva dentro di sé molti semi. I semi del bene.

Ma giunse un giorno lontano e ogni cosa fu un’altra cosa. Confusa. E perché? Perché nasceva l’invidia, padrona del male, inteso come assenza di Dio. E tu sai che in ogni cosa è presenza di Dio. E così, confuso, fu tergiversato quel bene che dava sollievo e amore alle genti. E nacque il dubbio, atroce nemico del genere umano. Amo Dio? No, non Lo amo. Ci credo? No, non ci credo. E così, sopra le basi del dubbio, qualcuno gettò la paura che attecchisce sovrana appena ne prendi una cocca del grembiule e non ti abbandona.

Che fare? Tornato da Est a vedere, quell’uomo riprese le vesti di uomo per stare qui sulla Terra e insegnò: “Non temete”. Ma chi gli credeva? La paura è una grande sovrana e dominò da sovrana.

Ma un giorno, passato del tempo, è nata la Luce nel cuore dell’uomo e la Luce ha dissipato paura e buio e discordia. E se tu ti guardi, ti vedi uguale ad ogni creatura.

Ti è piaciuto? Questa è la favola del bene supremo: la pace dentro la Luce.