Favola del bene supremo
In un tempo lontano come la Fossa delle Marianne, (inaccessibile dunque all’uomo) esisteva qui sulla Terra un uomo venuto dall’Est, che predicava parole e aveva dentro di sé una fiamma che ardeva e ardeva e ardeva e nulla bruciava. Ardeva per se (latino) e aveva una forza che non si può dire e dentro aveva uno scrigno fatto d’oro e d’argento e aveva il possesso, del bene e del male? No. Solo del bene, e seminò qui sulla Terra parole di bene e crebbero. E furono vigorose e coprirono tutta la Terra. E la pianta del bene fruttificava e fioriva ed aveva dentro di sé molti semi. I semi del bene.
Ma giunse un giorno lontano e ogni cosa fu un’altra cosa. Confusa. E perché? Perché nasceva l’invidia, padrona del male, inteso come assenza di Dio. E tu sai che in ogni cosa è presenza di Dio. E così, confuso, fu tergiversato quel bene che dava sollievo e amore alle genti. E nacque il dubbio, atroce nemico del genere umano. Amo Dio? No, non Lo amo. Ci credo? No, non ci credo. E così, sopra le basi del dubbio, qualcuno gettò la paura che attecchisce sovrana appena ne prendi una cocca del grembiule e non ti abbandona.
Che fare? Tornato da Est a vedere, quell’uomo riprese le vesti di uomo per stare qui sulla Terra e insegnò: “Non temete”. Ma chi gli credeva? La paura è una grande sovrana e dominò da sovrana.
Ma un giorno, passato del tempo, è nata la Luce nel cuore dell’uomo e la Luce ha dissipato paura e buio e discordia. E se tu ti guardi, ti vedi uguale ad ogni creatura.
Ti è piaciuto? Questa è la favola del bene supremo: la pace dentro la Luce.