lunes, 1 de agosto de 2011

La saga dell'uomo


La saga dell’uomo

Capitolo I

Favola della creazione dell’a-mare

In tempi incommensurabilmente lontani, quando ancora non vagiva sulla Terra la voce dell’uomo e l’acqua riposava tranquilla negli alvei anfrattuosi e solenni delle profondità del mare, nacque dal mare un’idea, l’Idea di creare, come simile a Dio Suo consustanziale, un essere volente, capente, condiscendente ed eterno.

E l'essere sbucò dalle acque dei fiumi, dei mari, dei laghi, dei ruscelli, dei rivi. Sbucó dal mare, soprattutto dal mare. Era bello come il suo Dio, buono come l’odore del pane, agile come gazzella di fiume, volenteroso come le mani del bene, unico, irripetibile, ardito, fiero, solenne, cosciente della sua progenie da Dio.

E stampò qui sulla Terra l’orma di Dio onnisciente. Ma che cosa successe all’impronta di Dio onnisciente qui sulla Terra? Successe una grande sventura programmata da Dio come ventura (futura) portatrice di bene, di Luce, di speme. E che cosa successe? Successe il Diluvio, che trascinò con sé tutta la creatura di Dio come tale e ne fece un elemento di terra.

E la terra non è come l’acqua, dove tutto si muove e si libra veloce cosciente del bene. No. Sulla Terra il camminare ostacola. E ostacolò il camminare dell’uomo. Così, camminando, l’uomo non trovò più se stesso, né il mare, né il bene. Perduto, lo cerca qui sulla Terra dove, altre le forze, non sono a lui congeniali e camminando si perde nel buio di notte e nella luce abbagliante di giorno, e non sa più trovare il cammino del mare. Del mare di a-mare, naturalmente.

E così, vagabondo e sperduto, s’affaccia a quel mare e non vede che mare e non sa che lì nel suo mare risiede la vita. E cos’è questo mare? È la tua anima, uomo, che tu hai perduta. Ritrovala, uomo, ripescala là nel profondo, dove profondo risiede. E lì, nel profondo, Lui sarà di nuovo il tuo mare e nel mare, liberato da mille catene, saprai tu cercare quel bene che, occulto ai tuoi occhi da molte catene, non trova se non spiragli di luce che, nella Luce, sono come lucerne.